Vedere la TV satellitare e digitale terrestre gratis senza pagare l’abbonamento con il Card Sharing
I pirati sono ancora molto attivi sul tema Card Sharing che permette di ottenere, a prezzi stracciati delle trasmissioni Sky e Mediaset Premium, soprattutto di Calcio, in modo facile e veloce senza spendere cifre folli.
Il Card Sharing è possibile tramite l’utilizzo di particolari decoder come il Dreambox o Amico Aliene che essendo basati su Linux è possibile personalizzarli con firmware creati ad hoc per vedere Sky gratis ma anche Mediaset premium gratis. Ma andiamo a capire meglio cos’è il Card Sharing.
Come funziona Card Sharing
Il Card Sharing, tradotto in Inglese, condivisione della carta, in pratica permette di condividere l’abbonamento di una tessera Sky o Mediaset Premium con altri utenti.
In realtà viene condivida la sola chiave usata da Sky e Mediaset per criptare le loro trasmissioni e quindi con la possibilità di vedere tutto spendendo pochi euro al mese.
Il funzionamento è semplice ma efficace. In pratica grazie ad alcuni decoder satellitari con porta Ethernet, come il Dreambox ed altri, oppure attraverso schede PCI DVB-S collegate ad un normale Personal Computer e possibile impostare il firware del decoder affinchè si colleghi ad una rete dove verrà trasmessa la sola chiave di criptaggio che, per via delle piccole dimensioni, sono solo pochi KB, verrà inviata velocemente.
Contromisure di Sky e Mediaset
Sky e Mediaset sono le più colpite e per ovviare a questo problema diffuso, sostituiscono le SmartCard con una frequenza semestrale così da aumentare il grado di protezione ed aumentare la cifratura su di esse così da rendere inutile le EMU.
Con l’aumentare del fenomeno però gli operatori satellitari stanno correndo ai ripari con codifiche che non permettano tale tecnica come ad esempio le nuove protezione Viaccess 4 e 5 praca (Proactive Against Cracker Attacks) che implementano un marriage schedadecoder per impedire che vengano decodificati gli ECM provenienti da altri decoder.
Problemi Legali
È diffuso il convincimento che il card sharing sia lecito se la condivisione delle chiavi dinamiche “intercettate” dal decoder server avviene a vantaggio di altri decoder (client) collocati nel medesimo ambiente domestico del titolare del contratto avente ad oggetto la card condivisa.
In realtà già la stessa operazione di lettura e distribuzione domestica delle chiavi condivise configura un reato, in quanto integra la fattispecie penale prevista dall’art. 640 ter c.p. (frode informatica).
Infatti la stessa operazione di “intercettazione” del flusso di chiavi dinamiche costituisce un intervento “senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti” in modo da procurare “a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”.
Infine il card sharing che coinvolge terzi perfeziona l’ulteriore reato di cui all’art. 171 octies legge 22 aprile 1941 n. 633 (Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).
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