1.800 km di gittata, comandato da remoto e armato fino ai denti per ammazzare a distanza con estrema precisione. Ecco il drone di Trump
In questi giorni dove si sta sfiorando la terza guerra mondiale, non solo guerra ma anche tantissima tecnologia sta aiutando lo scoppio di un nuovo problema globale. A scatenare il tutto, l’assassinio di Qassem Soleimani, generale iraniano, ucciso in un raid USA qualche giorno fa con una arma tecnologicamente evoluta.
Ad ammazzare Soleimani non è stato un commando delle forze speciali, o carri armati con un esercito ma un drone tecnologicamente avanzato in grado di colpire anche a quasi 2.000 km di distanza. Si chiama MQ-9 Reaper ed è la super arma usata da Trump per ammazzare i terroristi.
L’MQ-9 Reaper ha la capacità di avere una grandissima autonomia, è armato fino ai denti ed è capace di raggiungere i 15mila metri di altitudine. Conosciuto in passato come Predator B, è un aeromobile a pilotaggio remoto sviluppato dall’azienda statunitense General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI).
Questo particolare velivolo, dal costo di circa 10 milioni di dollari, è in dotazione da quasi dieci anni anche all’Aeronautica Militare italiana, che però lo usa disarmato solo per compiti di sorveglianza e ricognizione. Lo stesso drone, è stato usato armato fino ai denti per colpire le due auto che trasportava il generale iraniano Qassem Soleimani.
Il primo prototipo vola dal 2001, ed il sistema Predator è composto dal velivolo, stazione di controllo e cabina di pilotaggio remotizzata, che permette di controllare a distanza tramite collegamento satellitare il drone anche a distanza di centinaia di km.
Nella stazione di controllo vengono raccolti i dati di tutti i tipi e vengono analizzati in tempo reale con immagini e rilevazioni del territorio fatte tramite diverse telecamere in alta definizione installate. Il tutto viene poi trasmetto tramite connessione satellitare alle unità operative per decidere il da farsi.
Dunque tantissima tecnologia che viene usata anche impropriamente per far scoppiare la guerra.
