Scoperto di recente che Zoom, nota piattaforma di video chat, invierebbe i dati raccolti a Facebook
AGGIORNAMENTO 30 MARZO 2020
Con un aggiornamento dell’applicazione ufficiale di ZOOM per iOS rilasciato il 30 marzo 2020, l’applicazione non invia più dati a Facebook.
Con l’emergenza ai massimi livelli, stanno proliferando come funghi le piattaforme per comunicare via chat e video, con Zoom che è tra quelle più diffuse in assoluto ma che è al centro del ciclone per problemi di privacy. Infatti sembrerebbe che l’app di Zoom per iOS invii i dati raccolti a Facebook, e che questi poi sarebbero messi a disposizione degli inserzionisti proprio sul social network blu.
Tra i dati inviati da Zoom a Facebook troviamo diverse informazioni come ad esempio il modello del dispositivo usato, la versione dell’app e del software, il fuso orario, la città, la posizione precisa ed anche l’operatore telefonico utilizzato. Insomma una grande quantità di dati che possono permettere a Facebook di identificare con certezza l’utente con tanto di nome e cognome.
Tutti questi dati vengono poi associati ad un identificatore unico, che dunque permette di inviare dati pubblicitari mirati, e che funziona anche a chi non ha un account Facebook. Si perché avendo un identificativo unico, si può associare con certezza sempre allo stesso utente che usa Zoom, profilando un utente a tutto tondo.
Facebook e Zoom: La privacy e trasparenza che non c’è?
Cosa ancora più grave, è che nelle note dell’app iOS di Facebook sono menzionati estrema trasparenza dei dati raccolti, ed anche che nelle note sulla privacy di Zoom non si fa menzione alla raccolta e successivo invio di questi dati all’esterno del network.
L’applicazione incriminata sarebbe solo quella per iOS disponibile per iPhone ed iPad, che si occuperebbe di raccogliere ed inviare dati a Facebook all’insaputa degli utenti. Ed al momento sia le versioni web che quella dell’app per Android non sembrano avere la stessa fuga di dati.
Facebook si è espressa confermando l’utilizzo dei dati da numerose piattaforme, ma anche che gli sviluppatori di app terze (come Zoom) devono essere chiari con i propri utenti ed indicare l’utilizzo dei dati. Attendiamo dunque che Zoom notifichi nelle condizioni la fine che fanno questi dati.
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