Rabona Mobile sono settimane che è in difficoltà e la colpa sarebbe di Vodafone, per natura contrattuale
Ci sono voluti quasi due mesi affinché Rabona Mobile si esprimesse al pubblico, confermando che i problemi rilevati su tutte le sue utenze, e anche quelle del secondo brand Si, Pronto!?!, sono prettamente di natura contrattuale e non tecnica.
Nella lettera inviata ai propri clienti e pubblicata dagli organi di stampa, Rabona Mobile attacca direttamente Vodafone e il gestore delle reti Plintron, che avrebbero prima disattivato la connessione internet, poi gli SMS e di recente anche l’impossibilità di fare e ricevere chiamate.
Il contratto sarebbe stato rispettato a fatica, dice Rabona Mobile, ma gli enti che dovevano vigilare su questa situazione, sebbene non si siano espresse nelle sedi opportune, hanno di fatto protetto i colossi della telefonia nazionale. Questo ha creato gravi problemi a Rabona.
Come al solito una brutta storia, e a pagarne le conseguenze siamo sempre noi utenti, che ci affidiamo in tutto e per tutto, ma che in casi “di soldi” non ci tutela nessuno. Ecco la dichiarazione completa di Rabona Mobile:
Gentili Clienti, spettabili Associazioni dei Consumatori, mai avremmo voluto vivere il dramma di questo comunicato e tantomeno farVi patire i disagi degli ultimi due mesi, nei quali, soffrendo e lottando, abbiamo continuato a batterci, anche per Voi, subendo ogni forma di ingiustizia e dileggio. Lo abbiamo fatto in silenzio non per mancanza di rispetto nei Vostri confronti ma per l’enorme fiducia che avevamo e continuiamo ad avere nelle istituzioni. A denti stretti, abbiamo rispettato la consegna del silenzio anche di fronte a una trasmissione televisiva che ci ha dipinto come omertosi.
Oggi, purtroppo, siamo costretti a prendere atto che affidarsi esclusivamente alle istituzioni e confidare nella buona fede delle controparti, in una trattativa in cui la posta viene alzata minuto dopo minuto, non paga. Per questo, siamo qui per raccontare e dimostrare a chiunque abbia voglia di ascoltarci la verità. Siamo colpevoli di essere una piccola azienda che è cresciuta senza patrocinio, formata da persone che pretendono di difendere i propri diritti e quelli dei loro clienti. Purtroppo, non tutti tollerano questo modo di operare: quando abbiamo rivendicato l’adempimento di un contratto, in esecuzione del quale avevamo già pagato 18 milioni di euro, condizioni tecniche migliori per i nostri clienti e rispetto delle norme regolamentari, Vodafone ha minacciato – come è solita fare – il distacco. Avendo informato l’Autorità dell’indebita pressione, ci siamo illusi che Vodafone e il suo braccio operativo, l’aggregatore Plintron, rispettassero le direttive impartite o che, comunque, l’AGCOM vigilasse sul loro rispetto.
Quando, però, Plintron ha cominciato a mettere in atto il cronoprogramma di distacco unilaterale voluto da Vodafone, mentre questa si adoperava nel trattare le nostre rinunce, abbiamo appreso che qualcuno all’interno dell’Autorità ha avuto informale interazioni con l’aggregatore che, forte del sostegno che afferma di aver ricevuto, ieri ha spento anche la voce dei nostri clienti. E tanto, nonostante avessimo anche offerto 1.500.000 euro solo per consentire un’uscita ordinata nel rispetto dei diritti acquisiti dai nostri clienti.
Naturalmente, quanto esposto è oggetto di giudizi intrapresi innanzi all’Autorità Giudiziaria. Tuttavia, riteniamo doveroso rompere il muro del silenzio e, perciò, invitiamo tutti gli utenti e le Associazioni dei Consumatori che si sono interessate della vicenda a contattare la nostra società per confrontarci e, eventualmente, sin da lunedì, visionare la documentazione ostensibile che dimostra che ciò diciamo è la pura verità. Promettiamo che continueremo a batterci sempre per i nostri clienti, i nostri dealers, la nostra reputazione. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno onorati avendoci scelto! Vi aspettiamo … per la verità.
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