Ecco la Vodka prodotta a Chernobyl. Primo caso dopo il disastro atomico

Chernobyl

Atomik è la prima vodka creata interamente a Chernobyl dopo lo scoppio della centrale nucleare degli anni ’80. Segno di speranza per la popolazione

Ad oltre 30 anni dal disastro dello scoppio della centrale nucleare di Chernobyl, viene messa in commercio una bottiglia di Vodka interamente prodotta a Chernobyl. Si chiama Atomik ed al momento è un esemplare unico, di una bottiglia di Vodka prodotta utilizzando materiale proveniente dalla cittadina colpita dal disastro degli anni ’80.

Gli scienziati sono riusciti a ripulire tutta la bottiglia, il materiale utilizzato e la materia prima dalle radiazioni, e a confermarlo è il professore J. Smith dell’Università di Portsmouth. Quindi è pulita al 100% e non contiene radiazioni, quindi non è pericolosa per l’uomo.

Vodka prodotto a Chernobyl

Atomik è la prima bevanda prodotta interamente a Chernobyl con le materie prime provenienti niente di meno che a soli 10 km dalla centrale esplosa. Secondo i dati riportati dall’Università, l’unico componente radioattivo che rimane radioattivo nella vodka è il carbonio 14, un isotopo che è presente in natura, presente in ogni altra bevanda alcoolica, e quindi risulta pulita così come tutti gli altri alcolici venduti nel mondo.

Merito della particolare lavorazione del grano che ha portato ad un azzeramento delle radiazioni presenti nella materia prima, e secondo i test fatti, sono rispettati tutti i limiti importi per legge. La composizione chimica ricorda quello dello champagne ma è appunto una Vodka.

Atomik: Quanto costa e dove si compra?

Nelle zone vicine a Chernobyl tutto sembra morto, ma ci sono molte persone che vivono nelle vicinanza, e questo potrebbe essere un punto di partenza per poter risollevare l’economia locale, visto che Atomik è un successo di marketing senza precedenti, visto che sono arrivate molte ordinazioni alla The Chernobyl Spirit Company, impresa locale che creerà e commercializzerà il liquore.

Una buona notizia che potrebbe permettere di risollevare le condizioni economiche della zona, che al momento sono davvero molto scarse. Infatti la produzione potrebbe raggiungere le 500 bottiglie all’anno ed essere vendute a prezzi davvero elevati, si parla di diverse centinaia di euro.

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