Google traccia i nostri spostamenti a fin di bene. Ecco come gli italiani restano a casa o sono in giro
Google traccia gli utenti di tutto il mondo e svela i movimenti come sono cambiati dal momento dell’arrivo del Coronavirus. Un tracciamento a fin di bene che mostra come in Italia il 94% degli spostamenti si sia bloccato, tutti a casa ma c’è una fetta di utenti e sopratutto in alcune regioni che fanno i cattivi e non rispettano i blocchi imposti.
Sebbene i dati raccolti siano anonimi e quindi nessuno verrà collegato all’utente, in molti hanno gridato allo scandalo, ma per la prima volta questi dati sono stati utilizzati per tracciare gli spostamenti dei cittadini per vedere in quanti si sono spostati da casa in questi giorni di quarantena.
L’analisi è stata svolta in 131 paesi di tutto il mondo, Italia inclusa analizzando gli spostamenti verso luoghi autorizzati come supermercati, farmacie o luoghi di lavoro. Sono stati presi tutti gli spostamenti dall’abilitazione a negozi, attività ricreative, parchi, supermercati, farmacie, luoghi di lavoro e posizioni dove prendere il trasporto pubblico.
Gli Italiani stanno a casa, almeno il 94% e gli altri: Ecco i dati
Da notare come i dati siano aggregati ed anonimi raccolti tra il 3 gennaio ed il 6 febbraio e dati emersi da questo studio, almeno relativamente all’Italia hanno mostrato come alcune regioni siano rispettose ed altre più menefreghiste anche se in linea di massima il 90% resta a casa.
In Italia, il Veneto è la regione ad aver rispettato i blocchi meglio con un -95 % di affluenza in meno in negozi alimentari, -89 % ai trasporti, -62 % al lavoro, -91 % ai parchi, -96 % in bar e ristoranti e un +25% per la residenzialità. Le regioni sono Piemonte, Basilicata e Molise.
Cliccando QUI avrai accesso al report completo di Google per l’Italia, QUI potrete accedere a tutti i report mondiali con l’accesso a tutti i 131 paesi analizzati. Mentre se volete saperne di più sulla cronologia di Google Maps ed eventualmente disabilitarli, puoi accedere QUI.
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