Per problemi con i servizi a pagamento nel 2018, vengono sequestrati beni per poco più di 21 milioni di euro a Wind
Si prospettano problemi per Wind, si la vecchia società prima della fusione con 3 che ha dato vita a WindTre, poiché di recente il gip ha attuato un sequestro preventivo di 21,2 milioni di euro a Wind per aver attivato servizi a pagamento sulle SIM degli utenti per diversi anni fino al 2018. Dunque una brutta situazione che è finita per gli utenti ma non per le questioni legali e penali a cui andrà incontro.
Ecco anche perché WindTre è stata tra le prime aziende a decidere il blocco dei servizi a pagamento, conosciuti anche come VAS, che in pratica permettono di ricevere notizie come oroscopi, meteo, gossip e altro a pagamento, con un costo da almeno 5 euro a settimana.
Dietro queste attivazioni ci sarebbe un accordo con alcune società come quelle produttrici di contenuti Brightmobi e Yoom, che avevano attivato servizi a pagamento all’insaputa degli utenti. Dal canto suo, Wind ha dichiarato di aver rimborsato 20 milioni di euro ai clienti vittime delle truffe, ma secondo il GIP, questo non è bastato perché l’attività non si sarebbe fermata nel 2018. Ecco la dichiarazione:
“questi rimborsi non assumono rilevanza perché si riferiscono a pagamenti di febbraio-agosto 2019, dunque successivi all’ultimo pagamento effettuato verso Brightmobi e Yoom da Pure Bros, che si era nel frattempo vista riconoscere da Wind il 50% del profitto su ogni utenza attivata.”
Ancora una brutta storia, soprattutto per noi utenti che siamo costretti a subire soprusi da parte degli operatori che fanno quello che vogliono con le nostre numerazioni e che vengono venduti all’estero o a società pubblicitari che attivano servizi, come in questo caso. Ora le leggi sono molto più stringenti ma non è escluso che casi come questi non si possano ripetere in futuro.
