533 milioni di dati di utenti Facebook disponibili online

Facebook Ico

Oltre mezzo milione di dati anagrafici di utenti registrati su Facebook, di cui 35 italiani, finiscono online

Era solo questione di tempo ma ci troviamo nuovamente ad affrontare un nuovo Data Breach ci ben 533 milioni di dati sensibili di utenti Facebook. Tutto ciò che avete dato a Facebook in questi anni è stato pubblicato online, e parliamo di dati sensibili come nome, cognome, indirizzo, data di nascita e anche i numeri di telefono ed email personali condivisi su Facebook sono finite online.

Sono stati colpiti oltre 500 milioni di utenti Facebook in 106 paesi di tutto il mondo, di cui 35 milioni di Italiani, e sebbene non parliamo di un dei Data Breach o meglio violazione della privacy più vasti di sempre, come quelli in passato sono oltre trentacinque milioni gli italiani colpiti, trentadue milioni di account statunitensi, undici milioni del Regno Unito e sei milioni di utenti indiani.

E’ stata la società di sicurezza olandese Hudson Rock a pubblicare l’elenco delle varie nazioni coinvolte con tutti gli utenti divisi per nazioni. La violazione risalirebbe al 2019, ma siccome, si sa, i dati sensibili restano a vita con il nome, cognome e indirizzo non si cambiano, come lo stesso numero di telefono e la mail, restano attivi per sempre e quindi abbiamo dato i nostri dati in mano di tutto il mondo.

https://twitter.com/UnderTheBreach/status/1349671417625931778

I dati non sono in vendita e sono stati pubblicati direttamente online liberamente accessibili, sono disponibili tramite un bot su Telegram e pubblicati su un forum che richiede solo una semplice registrazione. Inoltre è stata la stessa Facebook a confermare la veridicità dei dati, precisando che i dati risalgono ad un leak di due anni fa, nel 2019.

Cosa possono fare con i nostri dati?

Sebbene non sia raro di questi dati trapelati online, il problema maggiore sono dei numeri di e le mail, con cui si possono creare campagne di spam e Phishing se tramite indirizzo mail, che via SMS andando da hackerare profili bancari e quant’altro. Diciamo che il caso Cambridge Analytica non ha allertato Facebook, che dunque continua ad avere buchi da tutte le parti.

Sono appassionato di tecnologia sin dalla tenera età, coltivo la mia passione con aggiornamenti quotidiani e non mi lascio scappare proprio nulla. Ho creato HowTechIsMade per condividere con voi le mie passioni ed aiutarvi ad avere un approccio più semplice con la tecnologia.