Hacker ricattano Apple (50 milioni) dopo aver sottratto moltissimi dati della produzione, minacciano di metterli online e renderli pubblici
Questa volta la faccenda si fa seria, ed Apple, per la prima volta sembra in serio pericolo anche del futuro. Visto che l’attacco hacker, di cui ancora non si conoscono i dettagli e come e quando sia accaduto, potrebbe mettere online una serie di progetti vecchi, attuali e soprattutto futuri di Apple. Il riscatto fissato dagli hacker è di 50 milioni di dollari per non pubblicare i dati trafugati.
Il gruppo hacker che ha rivendicato l’attacco si chiama REvil e stando a quanto annunciato su internet, ci sarebbero anche i progetti futuri per la gamma smartphone, tablet e forse anche altro, di tutta la linea di produzione. E’ stata proprio la linea di produzione a subire l’attacco hacker, non Apple direttamente, poiché la società Taiwanese Quanta, che collabora direttamente con Apple.
L’azienda Quanta, che ha una accordo con Apple per la produzione dei propri dispositivi, ha subito un attacco hacker ai propri server che ha permesso al gruppo hacker REvil di impossessarsi dei progetti attuali e futuri della linea di produzione. Infatti sarebbero trapelati gli schemi di produzione di alcuni prodotti Apple, anche futuri, che potrebbero finire online.
Infatti sono stati richiesti ben 50 milioni di dollari di riscatto direttamente ad Apple per non far finire su internet pubblicamente i dati di progetti che potrebbero svelare al mondo cosa ha in mente Apple per i prossimi anni su diversi dispositivi. Da notare come il gruppo Hacker Criminale REvil ha attaccato anche Acer e richiesto un corposo riscatto, ma li erano in gioco i dati sensibili dei clienti.
La data del termine per pagare il riscatto è fissato nell’1 maggio e dunque se tra una settimana circa, Apple non dovesse pagare il riscatto, allora potremmo assisteste alla pubblicazione dei progetti futuri di Apple. Inoltre Quanta, ha accordi anche con altre aziende come Dell, HP, Alienware, Amazon, Cisco, Fujitsu, Lenovo, LG, Microsoft, Sharp Corporation, Siemens, Sony, Toshiba e altre.
Inoltre sono state fornite diverse prove che dimostrano che l’attacco hacker è autentico, quindi non c’è da scherzare ed Apple si trova ad affrontare il più grande furto di progetti mai avvenuto. Vedremo se Apple pagherà il riscatto oppure andrà avanti con la linea ferrea di non trattare con i ricattatori e far finire online i suoi segreti di produzione.
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