Dati rubati dai Call Center TIM: 3 centesimi a numero e fino a 400 euro per contratto

Data Breach Cyber Attack

L’incredibile furto di dati dei clienti rivenduti ad altre compagnie per pochi centesimi ma che potenzialmente potevano diventare diverse centinaia di euro

La pratica era semplicissima, il cliente chiamava il call center TIM per segnalare un malfunzionamento della rete e il numero di telefono veniva memorizzato dagli addetti del servizio clienti e rivenduto alla concorrenza, che quasi in tempo reale faceva un’offerta per cambiare operatore. Una truffa messa in piedi da diverse persone che poi comunicavano i dati del cliente all’insaputa di TIM.

La quantità di dati rubata è davvero impressionante, si parla di 1,2 milioni di dati rivenduti ad altre aziende che ovviamente avevano il compito di far cambiare operatore per un giro di affari enorme, tutto all’insaputa di TIM. Sono 20 le persone coinvolte, 13 ai domiciliari, 7 con obbligo di dimora alla residenza, tutte arrestate per illecito e che ovviamente adesso rischiano un multa salta oltre che il licenziamento obbligatorio.

Lo scopo era chiaro, rivendere i numeri di telefono per pochi centesimi di euro, tra 3 e 4, quindi fornire 100 numeri dava agli addetti 30 o 40 euro, ma il business vero si faceva con i contratti, che se il furto degli utenti era compiuto, con passaggio da un operatore all’altro, fruttava fino a 400 euro di provvigione al ladro di numeri di cellulare. Una pratica semplicissima che era in piedi da diverso tempo, forse anni.

Dati rivenduti con profitti altissimi

Inoltre questi addetti del servizio clienti avevano accesso anche alla cosiddetta Data room, una vera a propria zona dove sono presenti tantissimi dati degli utenti abbonati con lo storico anche del passato. Una vera e propria miniera d’oro per gli avversari che ne hanno fatto incetta, ed ora bisogna capire quale operatore ne abbia approfittato.

I numeri era venduti per pochi centesimi, ma se il cliente poi accettava il passaggio, li le provvigioni erano molto altre da 50 fino a anche 400 euro per ogni utente. Capite che con queste cifre era facile trovare personaggi poco affidabili, a vendere i dati degli utenti da parte degli operatori del call center.

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