Lotta infuocata nel mondo dello streaming e Paramount alza la posta in gioco per acquisire Warner Bros offrendo ben 108 miliardi di dollari contro gli 83 di Netflix
Il mercato dello streaming vive una fase di fortissima competizione globale, e l’ultima mossa di Paramount ha acceso i riflettori sulla più grande acquisizione della storia del settore. Dopo mesi di trattative fallite, la società di Los Angeles ha lanciato un’offerta ostile da 108,4 miliardi di dollari per acquisire Warner Bros. Discovery (WBD), superando così la precedente proposta avanzata da Netflix.
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Quest’ultima aveva offerto 82,7 miliardi di dollari, suddivisi tra liquidità e 27,75 dollari per azione, con l’obiettivo di inglobare studios e piattaforme di streaming per rafforzare la propria posizione globale. Ma Paramount fa di più.
Nonostante sei offerte precedentemente rifiutate, Paramount ha deciso di giocare d’anticipo presentando una proposta più ampia e aggressiva, con l’intenzione di acquisire tutti gli asset di WBD, compresi i canali televisivi globali come CNN e TNT Sports.
Questo elemento rappresenta un punto di forte distinzione rispetto a Netflix, che punta principalmente ai servizi digitali e che potrebbe davvero sbaragliare la concorrenza offrendo a Paramount una grande opportunità.
Pressioni politiche e dubbi dell’antitrust
La vicenda ha assunto una dimensione politica quando Donald Trump ha manifestato preoccupazioni riguardo ai rischi di monopolio nel caso in cui l’acquisizione da parte di Netflix andasse in porto.
Secondo l’ex presidente, la fusione tra Netflix e HBO Max potrebbe superare il 30% del mercato, innescando inevitabilmente l’intervento delle autorità antitrust statunitensi. In realtà, Netflix aveva già anticipato il problema, e il suo co-CEO Ted Sarandos aveva incontrato Trump alla Casa Bianca per chiarire che l’operazione non avrebbe stravolto l’equilibrio competitivo del settore.
Tuttavia, con l’ingresso di Paramount la situazione diventa ancora più complessa. Anche la proposta della società californiana, infatti, dovrà ottenere il via libera dalle autorità governative e dal consiglio di amministrazione di WBD.
Strategia economica e scenari futuri
Secondo quanto riportato, Paramount ritiene che l’approvazione possa arrivare rapidamente, forse anche grazie ai rapporti tra il CEO David Ellison e Trump. Un elemento di peso, considerando che Ellison è figlio del cofondatore di Oracle, Larry Ellison, noto sostenitore dell’ex presidente.
La partita è quindi apertissima e dagli esiti imprevedibili. L’accordo con Netflix prevede una penale di 5,8 miliardi di dollari a favore di WBD se l’operazione non dovesse concludersi. Al contrario, se Paramount dovesse prevalere, sarebbe WBD a dover pagare 2,8 miliardi di dollari a Netflix, aggiungendo ulteriore tensione finanziaria alla vicenda.
In un mercato sempre più dominato da fusioni e acquisizioni, la mossa di Paramount potrebbe ridisegnare gli equilibri dell’intrattenimento globale, delineando un nuovo scenario competitivo in cui i colossi tradizionali tentano di battere il modello di business e di contenuti di Netflix.
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