Il nuovo smartphone Huawei arriva sul mercato con Play Store e servizi Google aggirando il BAN. Perché?
Oggi Huawei ha annunciato il suo nuovo smartphone medio gamma, il Nova 5T, che spicca per le caratteristiche tecniche di livello che per il prezzo aggressivo ma anche per un’altra chicca. Si perché se da un lato c’è un dispositivo che non ha nulla da invidiare alla concorrenza nella stessa fascia di prezzo, per la casa Cinese resta in piedi la grana BAN Stati Uniti, che di fatto le sta creando non pochi problemi sia a livello software che hardware.
Infatti tra aziende che non possono vendere hardware a Huawei e licenze mancanti, gli smartphone della casa Cinese stanno arrivando sul mercato senza Play Store, vedi Mate 30 Pro. Il Nova 5T aggira i blocchi imposti dagli Stati Uniti ed arriva sul mercato con tanto di licenza Google, quindi con il Play Store e tutte le app classiche come GMail, Maps, YouTube, Documenti, Calendario e Google Pay installati e supportati.

Il Nova 5T arriva sul mercato come un fulmine a ciel sereno non per le sue caratteristiche, annunciate tempo fa, ma perché è il primo smartphone del dopo BAN ad avere tutti i servizi Google installati dopo il caso del Mate 30 Pro che è sul mercato, non Europeo, senza le app di BigG.
Huawei Nova 5T con servizi Google: Perché?
A differenza di Mate 30 Pro, il Nova 5T troviamo il Play Store dove installare le normali app dal negozio virtuale, usare Google Maps, vedere i video su YouTube e pagare anche con Google Pay tutto come al solito e per un momento il BAN sembra solo un vecchio ricordo.
Il Nova 5T ha tutti i servizi Google perché Huawei aveva già ottenuto le certificazioni prima dell’entrata in vigore del BAN americano e quindi il nuovo dispositivo a tutti gli effetti, può essere venduto come un normale dispositivo con Android completo di tutto il necessario per funzionare al meglio.
Huawei aveva certificato diversi smartphone prima di maggio, così come ha fatto Honor, e sembrerebbe che il Nova 5T ed anche il Nova 5i Pro, dovevano arrivare sul mercato nostrano come Mate 30 Lite, ma visti i recenti sviluppi del BAN, un cambio nome avrebbe portato alla richiesta di una nuova certificazione.
Ecco spiegato il mistero del Nova 5T con servizi Google installati e presentato a distanza di 6 mesi dal BAN degli Stati Uniti. Dunque nei prossimi mesi potremmo vedere annunciati alcuni dispositivi Huawei e Honor con nomi strani, non propriamente europei, proprio per aggirare il blocco del ban.
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