Samsung sotto accusa per AppCloud: Lo spyware irremovibile sui Galaxy

Samsung Galaxy S23 Series Fronte

Samsung nei guai per AppCloud, applicazione preinstallata su Galaxy in India e Medio Oriente. Scopri cos’è, perché preoccupa e i rischi per la privacy degli utenti

Samsung è finita sotto accusa per AppCloud, un’applicazione preinstallata sui dispositivi Galaxy A, M e F venduti in India, Medio Oriente e Africa, ritenuta da molti utenti un potenziale spyware impossibile da rimuovere.

L’app, sviluppata da ironSource, azienda israeliana ora di proprietà di Unity, è impossibile da rimuovere con i metodi standard, generando crescente preoccupazione sulla privacy e la sicurezza.

Contrariamente a quanto suggerisce il nome, AppCloud non è un servizio cloud, ma un sistema di raccomandazione app che si attiva durante la configurazione iniziale del telefono. L’app obbliga gli utenti a selezionare quali app di terze parti installare e invia notifiche costanti se si tenta di ignorare la scelta.

In sostanza, si tratta di bloatware progettato per generare profitti tramite commissioni sulle app suggerite. Il principale problema tecnico è l’irremovibilità: AppCloud possiede permessi di sistema che impediscono la disinstallazione tramite strumenti comuni.

L’unico modo per eliminarla richiede conoscenze avanzate, come comandi ADB o il root del dispositivo, procedure fuori dalla portata della maggior parte degli utenti, e quindi non proprio intuitive da seguire per moltissime persone.

La preoccupazione aumenta considerando il passato di ironSource, che ha sviluppato installCore, software classificato come PUP (Programma Potenzialmente Indesiderato) da diversi antivirus per l’installazione di programmi senza consenso esplicito. Inoltre, AppCloud non ha una privacy policy pubblica e non è presente sul sito ufficiale dell’azienda, sebbene ironSource promuova servizi simili per altri mercati.

Le implicazioni geopolitiche sono rilevanti, soprattutto nelle regioni WANA (Asia Occidentale e Nord Africa), dove le tensioni con Israele rendono la presenza di software israeliano preinstallato su milioni di dispositivi un tema sensibile. In India, partner tecnologico e strategico di Israele, la questione solleva ulteriori dubbi sulla sicurezza dei dati degli utenti.

Gli utenti chiedono a Samsung la possibilità di disinstallazione completa, maggiore trasparenza e la sospensione della preinstallazione di AppCloud nei Paesi più sensibili. Finora, l’azienda coreana non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, alimentando le speculazioni sui social.

Sebbene non ci siano prove concrete che AppCloud sia utilizzato come spyware, la combinazione di irremovibilità, sviluppatore con precedenti controversi e assenza di trasparenza rappresenta un problema serio.

La controversia, seguita da oltre due anni, ora ha guadagnato visibilità pubblica e potrebbe spingere Samsung a intervenire per tutelare la privacy dei clienti Galaxy con la possibilità di andare a rimuovere l’app facilmente.

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