Nuovi dazi Italia e UE sui pacchi: Costi, impatti e conseguenze dal 2026

Dal 2026 arrivano nuovi dazi UE sui pacchi extra UE sotto i 150 euro: Fino a 12 euro di rincari tra dazi, tasse e commissioni. Ecco cosa cambia per consumatori ed e-commerce

L’Unione Europea si prepara a introdurre una serie di nuove misure fiscali sui pacchi provenienti da Paesi extra UE, destinate ad avere un impatto significativo su consumatori, piattaforme di e-commerce e modelli di acquisto online.

Anche l’Italia potrebbe avere la tassa sui pacchi “economici”

Dopo la proposta del governo Italiano di una tassa di 2 euro sui pacchi con valore inferiore a 150 euro, arriva un’ulteriore decisione da Bruxelles che segna un cambio di rotta importante nella politica commerciale europea.

In questi giorni però sono circolate alcune voci che vedono la tassa Italiana, passare sotto la normative europea, con un’azione ancor più ampia dalla Comunità Europea che potrebbe applicare una tassa globale.

Nuovo dazio UE da 3 euro dal 2026

Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato l’introduzione di un dazio fisso di 3 euro sui pacchi provenienti da Paesi extra UE con valore inferiore a 150 euro, che entrerà in vigore a partire da luglio 2026.

Questa misura rappresenta una soluzione transitoria in attesa della riforma delle dogane UE prevista per il 2028, che eliminerà definitivamente l’attuale esenzione dai dazi per i piccoli pacchi.

Secondo le informazioni trapelate, il dazio verrà applicato per tipologia di prodotto, non per singolo articolo. Ciò significa che pacchi contenenti prodotti diversi potrebbero essere soggetti a più dazi cumulativi, aumentando ulteriormente il costo finale.

Concorrenza leale e tutela dei consumatori

La Commissione Europea giustifica l’introduzione del nuovo dazio come strumento per contrastare la concorrenza sleale delle piattaforme di e-commerce extra UE, da cui proviene circa il 93% dei piccoli pacchi importati.

L’obiettivo è anche quello di ridurre i rischi per i consumatori legati a prodotti non conformi agli standard europei. È importante sottolineare che il dazio di 3 euro non va confuso con la commissione di gestione doganale, pensata per coprire l’aumento dei costi amministrativi, che potrebbe ammontare a circa 2 euro a pacco.

Questo scenario segna di fatto la fine del modello ultra fast fashion, basato su prezzi bassissimi e spedizioni frequenti da Paesi extra UE, con un inevitabile aumento dei prezzi per i consumatori finali e un possibile riequilibrio del mercato a favore dei venditori europei.

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